Questo post viene pubblicato per raccogliere opinioni, suggerimenti, contributi, tra tutti coloro che con passione e speranza seguono questa importante vicenda, al fine di sensibilizzare l'Ing. Andrea Rossi in merito all'esecuzione di un nuovo test dell'E-Cat.
La richiesta che venissero ri-eseguiti dei test dell'E-Cat è stata formulata in varie occasioni dall'Ing. Mario Massa e da altre persone sul noto Blog di Daniele Passerini 22passi... a seguito delle contestazioni mosse ai risultati dei precedenti test di Rossi, richiesta che sinceramente mi sento di condividere proprio allo scopo di giungere ad una verifica, la più oggettiva possibile, delle prestazioni dell'importante invenzione di Rossi e Focardi, prestazioni che fino ad oggi (purtroppo) non sono mai state verificate da parti terze.
I "tecnici" eventualmente coinvolti nell'esecuzione del nuovo test potrebbero essere gli stessi fisici dell'università di Bologna, scienziati che da tempo sono impegnati nello studio del fenomeno E-Cat, cioè i professori Levi, Bianchini, Villa, Billi ed il professore emerito Sergio Focardi, fisici stimati nei quali l'Ing. Rossi ha sempre riposto fiducia, con i quali, nel caso, discutere il set-up di prova e le modalità di esecuzione.
Il set-up di prova qui proposto, a meno di alcune correzioni ritenute necessarie ed evidenziate nel seguito, ricalca quello già utilizzato dall'Ing. Rossi nell'esperimento/dimostrazione del 6 Ottobre in via dell'Elettricista a Bologna.
La cronaca ed i risultati di quel famoso test sono stati riassunti in un Report redatto da Mats Lewan poi pubblicato dalla rivista svedese NyTeknik.
Di seguito una figura, pubblicata tempo fa sul Web, che schematizza il set-up utilizzato per quel test.
Set-up di prova utilizzato per il test E-Cat del 6 Ottobre 2011 |
Come detto nei giorni seguenti il test del 6/10, sono emerse delle contestazioni (contestazioni sollevate da tecnici competenti) rispetto alle modalità di esecuzione ed ai risultati diffusi. Di conseguenza sarebbe auspicabile, in una eventuale ripetizione, tener conto di quelle obiezioni, perfezionando le modalità di esecuzione del test, al fine di ridurre al minimo gli errori e dissipare tutti i dubbi.
In riferimento alla misura dell'energia termica prodotta dal E-Cat attraverso il sistema dello scambiatore di calore esterno vapore-acqua, due erano state le principali contestazioni:
a) Il modesto salto termico Tout-Tin prodotto nel circuito secondario dello scambiatore di calore a causa dell'eccessiva quantità di acqua immessa per unità di tempo nel circuito dello scambiatore FE = 178 g/s.
Il salto termico allora ottenuto, sulla base dell'energia termica in gioco (corrispondente cioè ai 2-3KW stimati da Lewan), era stato dell'ordine di pochi gradi (4.2 °C medi) e quindi la misura del DeltaT è risultata affetta da notevole imprecisione tenendo conto dell'accuratezza di circa 2x(+/-0.4% + 0.5°C) derivante dal tipo di sonda di temperatura utilizzata "Temperature probe TP-01" e del "4 channels thermometer Lutron TM-947SD". A questo dato vanno aggiunti gli altri possibili errori di misura e di calibrazione delle sonde utilizzate
b) Il posizionamento della sonda di temperatura Tout è risultato un po' troppo ravvicinato rispetto all'imbocco della mandata del vapore del circuito primario dello scambiatore.
La collocazione della sonda, prossima alla zona metallica calda (anche considerando il flusso d'acqua "fredda" in transito), non è parsa una scelta felice al fine di escludere che la temperatura rilevata possa risultare alterata visto il modesto DeltaT da misurare.
Le sonde di temperatura non sono parse ben tarate ed inoltre il rate delle rilevazioni della temperatura è risultato un po' troppo ridotto (15-20')
In riferimento alla misura dell'energia elettrica assorbita dall'E-Cat:
c) Il metodo e la misura della quantità di Energia Elettrica consumata dal sistema E-Cat durante il test (si veda il Post già pubblicato dedicato a questo argomento) risulta basato solo sull'indicazione dei seguenti strumenti:
Inoltre, "last but not least significant":
d) La durata del perido di Self-Sustained mode (3 ore e 30 minuti) si è rivelata ancora un po' limitata per poter risultare convincente. L'inerzia termica del sistema E-Cat, una volta rimossa l'energia elettrica in ingresso, è tale da rilasciare il calore accumulato per un tempo non trascurabile dando così adito a contestazioni rispetto all'effettivo periodo di auto-sostentamento della reazione
e) Alcune incertezze sono state evidenziate nella stima della quantità di acqua immessa nel reattore durante il test. Il sistema di immissione acqua del reattore è di tipo "aperto" e la effettiva capacità (l/h) della pompa peristaltica è risultata dubbia. La stima dell'acqua immessa nell'E-Cat attraverso questo metodo ha dato adito a troppi dubbi
f) Incertezza se nel circuito primario dello scambiatore di calore vi sia vapore surriscaldato a pressione atmosferica oppure vapore saturo in pressione
Suggerimenti proposti in riferimento agli argomenti segnalati...
a) Una sostanziale riduzione del flusso d'acqua immessa nel circuito secondario dello scambiatore di calore di almeno un fattore 6-7 al fine di ottenere un salto termico, per i 3KW considerati, di 25-30°C, cioè p.e. un flusso d'acqua in ingresso di 30g/s corrispondente a circa 108 l/h e di rilevare il flusso d'acqua dal consumo ogni 5 minuti (circa 9 litri)
b) Si propone di posizionare la sonda di temperatura per il rilevamento di Tout dell'acqua in uscita, allontanandola di almeno 20-30 cm dall'attacco metallico dello scambiatore di calore e posizionandola direttamente all'interno del tubo in gomma tramite apposito raccordo.
Dato l'isolamento termico della gomma, l'eventuale riduzione di temperatura dell'acqua in uscita dallo scambiatore risulterebbe trascurabile.
Si suggerisce una accurata taratura delle sonde di temperatura (eventualmente se ne utilizzi più d'una per ogni punto da misurare), l'uso di sonde a maggiore accuratezza (p.e. +/- 0.2°C) ed una rilevazione della temperatura ad intervalli ravvicinati (ogni 1-2 minuti)
c) Utilizzare per la misura dell'Energia Elettrica assorbita (eventualmente in parallelo agli strumenti già in uso) un Contatore di Energia Elettrica Monofase di tipo Elettromeccanico, uno strumento di acquisizione digitale per campionare le forme d'onda relative alla tensione di linea e la corrente assorbita dall'E-Cat unitamente ad un Wattmeter.
d) Estendere la dimostarzione del funzionamento del E-Cat nella modalità Self-Sustained ad un numero di ore decisamente maggiore, se il sistema E-Cat lo consente, almeno 12 ore continuative
e) utilizzare un sistema a "recupero dell'acqua condensata" che accumuli l'acqua in uscita dal circuito primario dello scambiatore di calore esterno.
Questa soluzione permetterebbe, (a meno di eventuali piccole perdite) pesando prima la quantità di acqua disponibile in ingresso ad inizio test e poi l'acqua presente alla fine del test nel serbatoio di recupero (inizialmente vuoto), di misurare la quantità d'acqua effettivamente immessa e riscaldata dal reattore nel periodo di tempo considerato
f) ... munire il circuito di mandata del vapore di una valvola di contropressione ben visibile commisurata alla pressione del vapore attesa e di un rubinetto/deviatore che permetta eventualmente di convogliare in atmosfera il vapore prodotto in modo che, in caso di necessità, il vapore possa essere reso visibile all'esterno
g) ... se possibile, utilizzare come fluido per lo scambio termico all'interno del reattore e nel circuito primario del reattore solo acqua surriscaldata (non più vapore)
h) ... calcolare l'errore di misura complessivo, sulla base delle accuratezze dei singoli strumenti utilizzati durante il test, al fine di definire una stima corretta delle energie prodotte ed assorbite dal sistema E-Cat ed il relativo calcolo del COP
i) ... senza violare, ovviamente, i contenuti confidenziali del sistema E-Cat, documentare in diretta, utilizzando delle WebCam, lo svolgimento dell'esperimento comprese le indicazioni dei vari strumenti di misura e consentire la sua contestuale diffusione in streaming
Post scriptum...
Il mini-sondaggio, lanciato da questo Blog, per esprimere consenso o dissenso rispetto alla proposta sopra illustrata è terminato il 15 Marzo 2012.
I risultati del sondaggio sono stati i seguenti:
20 lettori hanno detto di SI
1 lettore ha detto SI ma con delle ulteriori modifiche (modifiche rispetto a quanto illustato nel Post)
Nessun lettore ha riposto di NO
Chi volesse proporre varianti od abbia altri suggerimenti, può comunque farlo utilizzando i commenti al Post.
Grazie.
Franco,
RispondiEliminala richiesta di una prova indipendente, ben condotta e non ambigua è di per se ragionevole, ma nel caso dell’ecat aveva senso farla solo un anno fa, subito dopo la demo del 14 gennaio. Da quel giorno quella richiesta è stata avanzata diverse volte, ma tutti i test successivi (una dozzina in tutto) sono stati uno più ambiguo dell’altro. Mi sembra chiaro che non c’è la volontà di effettuare una prova seria ed è facile immaginare il perchè.
E poi, ormai, per farsi un’idea di come funziona l’ecat non c’è bisogno di nessuna altra prova. Ci sono decine di documenti (report, foto, video) che documentano quelle già svolte. Molti di questi sono raccolti e ben organizzati in questa pagina. A proposito, complimenti per il blog! Se analizzato con attenzione, questo materiale è già più che sufficiente per formulare un'ipotesi realistica e, secondo me, molto attendibile sull’origine del calore.
A questo scopo può essere utile utilizzare anche dei semplici modelli matematici. Ad esempio quello descritto qui http://www.energeticambiente.it/sistemi-idrogeno-nikel/14728165-apparato-rossi-focardi-verita-o-bufala-135.html riproduce abbastanza bene l'andamento della temperatura misurata durante la prova del 6 ottobre, anche se nel modello si ipotizza che non ci sia alcuna sorgente di energia al di fuori di quella elettrica che alimentava la resistenza. La stessa ipotesi è sufficiente anche per spiegare l’andamento delle temperature del 7 settembre. Il relativo modello è descritto qui http://www.boards.ie/vbulletin/showpost.php?p=76282214&postcount=1 . E lo stesso vale per tutte le altre prove. Le lacune nella preparazione, conduzione e reportistica offrono sempre ampi spazi per raffigurarsi delle semplici interpretazioni dei risultati che non implicano la presenza di altre fonti di energia al di fuori di quella assorbita dalla rete elettrica.
Non ha quindi senso, secondo me, chiedere un’ulteriore prova e ancor meno che questa venga condotta dalle stesse persone che pur avendo osservato molte volte e da vicino l’ecat non hanno ancora capito come funziona. Sarebbe invece da sperare che l’UniBo si decida a risolvere senza ulteriore indugio il contratto di ricerca e a scindere le responsabilità dell’ateneo dalle persone maggiormente coinvolte nella faccenda.
A65
Grazie A65 (forse Ascoli65 su EnergeticAmbiente?) per il tuo commento che ho letto con interesse come anche gli studi e le simulazioni che tempo fa hai pubblicato.
EliminaQuesto ulteriore test che sollecito potrebbe sembrare ormai superfluo dati i precedenti, ma è l'estrema importanza dell'argomento di cui dibattiamo che mi spinge a chiederlo pur sapendo che, se erroneamente condotto, potrebbe risultare ancora una volta non inoppugnabile.
Nonostante tutte le contestazioni, alcune delle quali fortemente fondate, ho ancora fiducia nel Prof. Focardi e nei suoi collaboratori. Mi affido a loro per l'esecuzione delle verifiche contando sulla loro preparazione scientifica di base e sulla loro onestà intellettuale.
Franco, permettimi di replicare. Non voglio avviare una disputa, sentiti libero di rispondere o meno, ma vista la tua competenza tecnica, che traspare chiaramente dai tuoi blog, mi piacerebbe confrontarmi con te su alcuni punti. Se prefersci lo possiamo fare su EA.
RispondiEliminaLa tua è una posizione comprensibilissima. A chi affidarsi per dirimera la controversia sul funzionamento dell’ecat, se non ai professori del Dipartimento di Fisica di una prestigiosa Università come quella di Bologna. La pubblica opinione fa affidamento sul corpo accademico per rispondere con autorevolezza e competenza alle domande più complesse. Purtroppo nel caso dell’ecat e del DF di Bologna non mi sembra che ciò sia avvenuto.
Non riesco neppure a credere che il professor Focardi, che all’inizio della sua intervista allo speciale TG7gold si attribuisce seraficamente il merito di aver contribuito alla “scoperta più importante alla storia dell’umanità”, abbia la sufficiente serenità per condurre dei test oggettivi sulla “sua creatura”.
Altrettanto inattendibile risulta il report sulla calorimetria dei test del 16 dicembre 2010 e del 14 gennaio 2011 del dottor Levi, l’unico collaboratore del Prof. Focardi che si è interessato di questo aspetto. A parte l’esposizione confusa e disordinata, quel report è pieno di errori madornali, che riguardano entrambi i test e ne inficiano le conclusioni. Purtoppo non si può fare a meno di dubitare della preparazione scientifica lì espressa per quanto riguarda la calorimetria, che è l’aspetto prioritario di queste prove, quello su cui viene basata la presunta presenza di eccesso di calore e che sorregge qualunque eventuale ipotesi di fenomeno nucleare presente nel dispositivo.
Ascoli65
E' tua facoltà replicare quando lo ritieni giusto ed opportuno.
EliminaQuello che sostieni è chiaro ed i dubbi hanno fondamento.
Bisogna tener conto però che Rossi potrebbe, per paura di una fuga di informazioni, non voler affidare la sua invenzione in mano a scienziati esterni ad UniBo, per cui questa soluzione mi sembrava l'unica realmente fattibile.
Sarebbe comunque una prova video-documentata in tutte le sue fasi con la partecipazione di giornalisti che seguirebbero lo svolgimento del test secondo una metodologia concordata a tavolino prima.
Poi riflettevo su un aspetto...
UniBo non ha certo interesse a perdere prestigio e credito accademico, così come ciascuno dei fisici partecipanti al test, fisici che non dimentichiamo in questa vicenda mettono in gioco gran parte (se non tutta) della propria carriera scientifica.
Dopo più di un anno di aspre polemiche, credo porranno la massima attenzione sulle modalità e sullo svolgersi delle verifiche e credo inoltre che, ove fossero anche in minimo dubbio, non esiterebbero ad avvalersi di ulteriori risorse esperte nel campo delle misure calorimetriche.
Per la definizione delle corrette modalità di esecuzione di questo nuovo test (se mai sarà possibile effettuarlo) confido sul contributo di tutti coloro che, come te, seguono da tempo e con passione questa delicata vicenda al fine di ridurre il più possibile il rischio di errori o di ingenuità che ne possano vanifichare l'esito.
Bene, Franco, visto che gradisci le repliche, ne approfitto.
RispondiEliminaCi sono 2 ipotesi estreme sul funzionamento dell’ecat:
- c’è chi dice che genera almeno 6 volte l’energia immessa da una fonte esterna sfruttando un fenomeno nucleare denominato LENR, con assoluta replicabilità del fenomeno;
- c’è chi ritiene che si tratta di un semplice scaldaacqua elettrico, del tipo ad attraversamento (versione vaporella) per quanto riguarda le prime prove e del tipo ad accumulo (versione scaldabagno) per le ultime prove.
A quale credere?
Se fosse stata vera la prima ipotesi, ci sarebbero già state molte possibilità di dimostrare in modo inequivoco la generazione di calore, anche limitando la presenza di esterni ai soli accademici di Bologna. Ad esempio perché mai la prova del febbraio 2011, quella senza cambiamento di fase dell’acqua di refrigerazione, non è stata subito replicata alla presenza di giornalisti. Ci sarebbe stata la fila per gli accrediti e sarebbero arrivati in massa per darsi il cambio con turni diurni e notturni per seguire una prova di giorni. L’attrezzatura per la ripresa video già c’era, era stata utilizzata il 14 gennaio. La cosa non convince.
Se invece si crede alla seconda ipotesi , allora come per magia si spiega tutto. Tutte le dichiazioni di Rossi si inquadrano perfettamente in uno scenario coerente, come le tessere di un mosaico. E si possono anche facilmente prevedere le mosse successive. Ad esempio che la prova che tu auspichi non avverrà mai.
Il secondo quadro ha solo un elemento di incoerenza ed è proprio quello della tua riflessione riguardo al coinvolgimento dei fisici di UniBo. Questo è l’aspetto che sconcerta di più e che probabilmente lascerà degli strascichi in futuro. Credo che sia l’aspetto più importante di cui l’opinione pubblica dovrà interessarsi.
Come è mai potuto accadere che diversi esponenti anche di primo piano del DF di Bologna abbiano, con le loro dichiarazioni iniziali e con i successivi silenzi, lasciato credere all’opinione pubblica mondiale che quel dispositivo fosse in grado di moltiplicare l’energia di un fattore variabile da 6 a 200. Come è stato possibile che una simile sciocchezza sia uscita dalla cittadella della scienza più rigorosa (Galileo dopotutto era un fisico).
(continuo nel successivo commento per problemi di limiti di lunghezza del testo) …
… (continua dal commento precedente)
EliminaTu giustamente ti poni la domanda fondamentale “Cui prodest?” La risposta definitiva forse la conosceremo tra un po’ di tempo, se ci sarà una qualche indagine ufficiale. Ma conosciamo già molti elementi, estranei agli aspetti propiamente scientifici, che potrebbero aiutarci a farcene una ragione.
I principali riguardano la figura del Prof. Focardi. Oramai i video hanno messo in risalto che la sua simpatica mitezza si accompagna ad una smisurata ambizione di passare alla storia come il padre del “secondo fuoco”. Sappiamo anche che la sua attività sull’ecat l’ha svolta come consulente, con tutto ciò che questo può significare.
A traino del Prof. Focardi è giunto il Dottor Levi, suo ex stretto collaboratore. Lo troviamo nel board della rivista Journal of Nuclear Physics già nel marzo del 2010, ben prima che la prova del dicembre successivo (il primo canto del gallo), quella che avrebbe ribaltato il suo scetticismo di fondo dulla FF convincendolo invece dell’efficacia del dispositivo. Subito dopo la prova di febbraio (il terzo canto del gallo), si rende conto però che la sua presenza nel board del blog di Rossi non è proprio un elemento che gioca a favore della sua immagine di imparzialità e si cancella. Troppo tardi. Nessuno può credere oramai che abbia condotto la prova del 14 gennaio (il secondo canto del gallo) in modo adeguato. Ci sono foto, filmati e il suo report che lo dimostrano ampiamente.
Il coinvolgimento del DF di Bologna si completa con la partecipazione in massa di suoi professori alla demo di gennaio e soprattutto con l’approvazione da parte del “Consiglio di Istituto”, che rappresenta il tutto il DF, al contratto di ricerca e sviluppo sull’ecat.
Mi chiedo che cosa ha convinto i membri di quel consiglio? Non credo possano essere state le assicurazioni del Prof. Focardi sui favolosi guadagni a 3 cifre di cui sarebbe stato testimone. Infatti il professore emerito non sembra che godesse di una buona stima da parte dei suoi colleghi, che pure gli hanno concesso quel titolo onorifico, dato che vengono definiti spesso dall’interessato come degli invidiosi.
Spero che a convincerli non sia stato il report scritto dal dottor Levi sulla calorimetria. Anzi credo proprio che non l’abbiano neppure letto altrimenti avrebbero votato contro. Un attenta lettura di quel report sarebbe in grado di far cambiare idea anche al più fanatico dei sostenitori della FF.
Restano i 500 mila euro promessi da Rossi. Il prestigio del DF di Bologna e con esso quello del mondo accademico e della ricerca italiana, messo a rischio per la promessa di un finanziamento di cui non hanno visto ancora, e probabilmente non vedranno, neppure un centesimo. Si sono fatti giocare come bimbi. Un anno di ottima pubblicità, completamente gratuita!!
Quanto vogliamo che duri ancora questo lungo naufragio della credibilità del nostro mondo scientifico. Smettiamola di chiedere prove assurde e speriamo che anche qui spunti un qualche “capitano De Falco” che da un ufficio del ministero alzi la cornetta, prenda il comando e cerchi di raddrizzare la barca.
A65
Ciao Ascoli65,
RispondiEliminail confronto delle idee, nel rispetto delle reciproche convizioni, è la base naturale del dialogo.
Come hai giustamente detto questa vicenda ha degli aspetti poco convincenti ed il mio augurio (forse solo una speranza) è che, in un modo o nell'altro si arrivi presto ad un chiarimento perchè come puoi immaginare, oltre l'importanza che l'argomento riveste in sè, questa incertezza può portare nuovo discredito (forse fatale) anche alla ricerca sulle L.E.N.R.
Riguardo al Prof. Focardi e UniBo credo che il tutto sia un po' sfuggito loro di mano.
Inizialmente i test, la sperimentazione e la collaborazione stessa con Rossi sembrava la continuazione naturale degli anni di studi che Focardi aveva condotto su questi argomenti e che aveva poi dovuto interrompere.
Gli anni passano per tutti, certo ora non sarà più quello di allora ma la sua buona fede credo sia fuori discussione.
Quello che è mancato è effettivamente un serio coinvolgimento dell'Ateneo ed il perchè credo abbia radici complesse tra cui anche la scarsa disponibilità degli amministratori ad investire le poche risorse che questa Università ha (come tante altre) verso questa particolare ricerca.
Così la cosa si è nel tempo evoluta via via verso la direzione di un possibile "business privato" gestito dal Rossi imprenditore e le evidenze scientifiche sono passate sempre più in secondo piano.
Se segui anche il Blog di Daniele Passerini
http://22passi.blogspot.com/
si attende ormai il 31/01/2012 come data ultima entro la quale Rossi ha promesso di attivare il finanziamento (i famosi 500.00 Euro) a UniBo per la ricerca anche come ulteriore prova della sua buona fede.
Nel frattempo, nel mio modestissimo ambito, non mi sento solo di attendere gli eventi, tento di proporre qualcosa (soluzioni che a tuo giudizio non hanno più senso) allo scopo di contribuire al minimo a mantenere alta l'attenzione delle persone coinvolte verso l'accertamento di una chiara verità.
Spero che con il tempo ed il contributo di tutti la verità potrà venire a galla.
Franco, mi fa piacere concludere questo breve scambio di vedute, condividendo appieno il tuo stesso aspicio affinchà sia fatta quanto prima piena luce su tutti gli aspetti di questa vicenda.
EliminaCiao, Ascoli65
Mi chiamo Gabriele, sono un appassionato di scienza e di energie alternative, seguo con interesse la vicenda dell'E-cat, e sono contento di avere letto i vostri scambi di battute.
RispondiEliminaAvete fatto ragionamenti logici e congruenti, i discorsi erano chiari e lucidi; spero anch'io che la verità venga a galla.
Se fosse vero, sarebbe la scoperta del secolo, migliorando le prestazioni della macchina si riuscirebbe ad avere energia praticamente illimitata... Eppure, la puzza di colossale bufala è sempre dietro l'angolo, mi auguro vivamente di essere smentito.
Saluti a tutti, e complimenti per questo magnifico blog! :)
Grazie Gabriele,
Eliminaspero che il contenuto di questo Blog possa essere in qualche modo utile.
La vicenda E-Cat dovrebbe essere oggetto di particolare interesse un po' per tutti, anche se i principali mass-media praticamente non se ne occupano.
La verità (in un senso o nell'altro) spero possa venire a galla presto proprio per il bene e per la credibilità della ricerca sulle L.E.N.R.
Se quanto Rossi afferma risultasse vero, la nostra vita diverrebbe molto diversa.
Staremo a vedere...
Cordiali saluti
Franco
Intanto complimenti per il lavoro.
RispondiEliminaSono Camillo volevo esprimere qui alcune mie idee.
1) Il fenomeno è difficilmente inquadrabile nel campo conosciuto, c'è qualcosa che sfugge.
2) Il fenomeno NON è facilmente osservabile come qualcuno potrebbe credere, da molti anni opero sperimentalmente in tal senso. NON basta nanopolvere di nichel Idrogeno e calore. NON si vede niente di ripetibile o macroscopico.
3) Ho parlato più volte con Rossi per telefono in quanto intermediario tra un possibile acquirente dell'E-Cat da 1 MW, l'idea (è solo un'idea) che mi sono fatto è che l'apparato funziona ma... NON è affidabile nel rendimento che fluttua da un minimo di 6 ( valore di sicurezza nella vendita)a infinito nel caso di un auto sostentamento portato all'infinito (sacrificando notevolmente la potenza e senza certezze). Il controllo c'è ma va perfezionato per poter essere industrializzato (a prova di incapace). In questi giorni l'E-CAt venduto a novembre dovrebbe andare in consegna. Rossi ha confermato di aver migliorato l'apparato.
4) Il comportamento di Rossi è simile ma NON uguale al comportamento di chi vende una bufala. Intanto da subito tutti i tecnici hanno mostrato dente levato e sospetto, quindi ogni eventuale compratore è stato messo sul chi vive fin da subito. Il mio stesso compratore un grosso industriale era invitato ad assistere a una dimostrazione privata a Bologna. La compravendita NON è andata in porto perché Rossi ci ha detto che era meglio attendere dato che il nostro scopo era la produzione di elettricità. Quindi siamo in lista d'attesa.
5) Poi ci sono le dimostrazioni scadenti, non esaurienti fin che vuoi, ma a mio parere più che sufficienti. Vorrei proprio trovare qualcuno in grado di ripetere l'esperimento di novembre in cui è stata espressa una potenza di mezzo MW per ore. SI provi qualcuno a creare un falso di quel tipo! Verrebbe smascherato seduta stante. Non vedo trucchi possibili. C'è solo gente che dice che si può fare ma non dice come.
6) I greci secondo voi vedono la bufala e si mettono a crearne una anche loro? Stupidaggini... da gente che vuol far vedere che sono più furbi dei truffatori..
7) La spiegazione sta nel fatto che il così detto catalizzatore è FONDAMENTALE senza di esso il tutto diventa una curiosità da laboratorio. Il catalizzatore è una condizione semplice, fin troppo semplice, una volta detto, i cloni saranno infiniti. Per mantenere il segreto l'unica è lasciare tutti sull'incertezza.
Ciao Camillo,
Eliminacondivido le tue riflessioni.
Quanto affermi sulla stabilità del fenomeno, è anche una mia convinzione.
La proposta per una ripetizione del test sull'E-Cat illustrata in questo Post, ha uno scopo principalmente scientifico al fine di dimostrare "il più oggettivamente possibile" l'efficacia dell'invenzione di Rossi, invenzione il cui potenziale, purtroppo per una serie di motivi, non si è potuto accertare a pieno in totale indipendenza.
Pensavo inoltre che questo test (se positivamente superato) potesse rappresentare un ottima opportunità per accreditare definitivamente presso il mondo scientifico e dei principali mass-media l'invenzione E-Cat.
Non credo che il sistema E-Cat sia una bufala, penso anzi che con il contributo di scienziati umili e generosi, potrebbe avere ampi margini di miglioramento.
E' chiaro che in tutto questo contesto l'incertezza gioca un ruolo negativo e la vicenda offre spesso il fianco a polemiche che non aiutano un rapido raggiungimento di risultati.
Capisco la cautela di Rossi nel muoversi con prudenza perchè non dimentichiamo che l'invenzione è frutto del suo duro lavoro e di coloro che come il Prof. Focardi hanno dedicato la loro vita alla ricerca sulle L.E.N.R.
A presto risentirci
Questo post viene pubblicato per raccogliere opinioni, suggerimenti, contributi, tra tutti coloro che con passione e speranza seguono questa importante vicenda, al fine di sensibilizzare l'Ing. Andrea Rossi in merito all'esecuzione di un nuovo test dell'E-Cat
RispondiEliminaEra il 6 gennaio 2012.
Siamo al 15 settembre 2014.
UniBo ha salutato l'E Cat da un pezzo, al suo posto adesso c'è Uppsala (non si sa per quanto). Persino l' E Cat non c'è più, al suo posto c'è l'Hot Cat, uno scaldino che non fa vapore (e nemmeno fusione, se è per quello), ma l'impianto da 1 MW resiste, anzi, adesso diventa di serie. Come le storie che racconta Rossi - ora non si chiama più FF e nemmeno LENR, ora si chiama QuaR.
dal JonP, Andrea Rossi scrive :
September 8th, 2014 at 3:04 PM
"Tom Conover:
The report will contain the detailed description of the test. I am not able to answer because I have not been there continuously"
Gli tocca persino sbugiardarsi d'anticipo: il TPR è "T" nel senso che i sette possono scrivere quello che vogliono di quello che...gli ha permesso di misurare lui (ovviamente).
Auguri a tutti quelli che sperano in un test di terze parti.