Ipotizzando che ciascun atomo di Idrogeno prende parte con il proprio Protone ad una singola reazione nucleare, cerchiamo di stimare quanti atomi di Idrogeno sono necessari per produrre la potenza di 1KW.
1KW è una potenza corrispondente a 1000J/s.
Partendo dal consumo dichiarato "18Kg di Idrogeno per 6 mesi di funzionamento" e trascurando la quantità di Idrogeno necessario inizialmente per il lavaggio dell'impianto, si ottiene il consumo per singolo KW come:
18000g / (6 * 30 * 24 * 3600) = 1.16mg per 1MW da cui 1.16 microgrammi per 1KWs (correz. per sec).
L'Idrogeno comune (quello bi-atomico H2) ha un peso molecolare di 2.01594g dal quale si ottiene che per produrre 1KW sarebbero necessarie:
1.16*10^-6g / 2.01594g/mole = 0.57*10^-6 moli
Tenendo presente che una mole contiene un numero di Avogadro di molecole di Idrogeno, in particolare 2.022*10^23 moli^-1, le molecole risulterebbero:
0.57*10^-6 moli * 2.022*10^23 moli^-1 = 3.46*10^17 molecole di H2
da questo valore, moltiplicando per 2, gli atomi di Idrogeno (per secondo), cioè 6.93*10^17.
Questo calcolo risulta almeno 2 ordini di grandezza maggiore rispetto al numero di trasmutazioni per secondo stimate nel precedente calcolo riportato al link:
Trasmutazioni dal Nichel isotopo Ni-62 al Rame stabile Cu-63
Al momento non sono in grado di ipotizzare una spiegazione che giustifichi tale differenza, a parte certo la grossolana approssimazione di queste mie considerazioni.
Ciao Franco,
RispondiEliminala prima ipotesi è che il valore 18kg sia errato. E se a reagire fosse solo il deuterio (1 atomo su 6000)?
Non capisco il problema degli elettroni: se diviene rame, non deve avere un elettrone in più?
PS: rileggi il testo, ci sono sviste sulle unità di misura (kW invece di kWs o KJ).
PS2: ho la posta che non funziona, ti manderò quel materiale appena possibile.
Ciao Mario,
RispondiEliminaè senz'altro possibile che non tutta la quantità di l'Idrogeno dichiarato reagisca.
Il mio dubbio sugli "elettroni" deriva dal seguente scenario (del tutto ipotetico).
Il protone di Idrogeno riesce ad avvicinarsi al/ai nuclei di Nichel in virtù di una qualche forma di bilanciamento di carica (una quasi neutralità) almeno "apparente" che deriva dalla presenza della carica negativa del proprio elettrone.
Nel momento però che il protone, avvicinatosi molto al nucleo di Nichel, si unisce ad esso per formare Rame, il suo elettrone rimane "orfano" e dovrà trovare una qualche sistemazione orbitale nel nuovo atomo di Rame in formazione.
Ipotizzando che sia in corso una reazione nucleare con liberazione di notevole energia (energia che si manifesta a livello macro sotto forma di energia termica e di radiazione elettromagnetica) pensavo che forse anche la particella mobile (l'elettrone) fosse soggetta ad un incremento della propria energia cinetica e che quest'ultima fosse tra le possibili cause della produzione di calore (un po' come avviene per effetto Joule nei conduttori elettrici per effetto degli elettroni di conduzione spinti dalla d.d.p. fornita dall'esterno).
Per questo motivo mi immaginavo una notevole quantità di elettroni eccitati in movimento intorno al Nichel.
Questa è solo una mia ipotesi (sicuramente lacunosa e piena di errori) ipotesi però che mi ero costruito per cercare di intuire cosa potesse accadere durante questo misteriorso processo di fusione.
Ciao Mario,
RispondiEliminasono risalito ad un vecchio Post su 22passi del 21 Marzo 2011
http://22passi.blogspot.com/2011/03/altre-36-risposte-di-rossi-ai-lettori.html
Rossi risponde ad una domanda in merito alla possibile presenza di un flusso di elettroni nel reattore.
Domanda:
36) Karl-Henrik Malmqvist. Nel reattore potrebbe esserci un flusso di elettroni. È possibile prendere direttamente in considerazione quel flusso per generare elettricità, o il numero di elettroni in movimento è troppo piccolo?
Risposta di Rossi:
È troppo piccolo, non vale la pena di prenderlo in considerazione.
-------------------------------------------------------
Se gli elettroni coinvolti fossero pari al numero di atomi di Idrogeno calcolati in precedenza, in un secondo considerando che la carica elettrica di un elettrone vale -1.6^-19 Coulomb, vi sarebbe una quantità di carica totale pari a (6.93*10^17)*(-1.6^-19) circa -0.11 Coulomb.
La corrente definita come dQ/dt conseguente varrebbe -0.11 A, un valore medio di corrente non particolarmente alto.
In alcune sezioni del reattore la densità di corrente potrebbe risultare irregolare.