Ipotizziamo di utilizzare una tecnica simile a quella adottata nell'esperimento del 6 Ottobre.
L'obiettivo potrebbe essere quello di riscaldare 15000Kg/h di acqua di 70°C al disopra della temperatura di ingresso che potrebbe essere ad esempio 15°C.
L'energia termica necessaria sarebbe:
Q = 15000Kg x 4180J/Kg x 70°C = 4389MJ cioè 1219KWh cioè 1.2MJh.
15000Kg sono 15m3/h corrispondono a 4,16 litri/s e, attraverso un tubo di diametro 2"e1/2", darebbero una velocità del flusso di 1.3 m/s.
Esistono in commercio dei bollitori coibentati con scambiatore di vapore incorporato che riscaldano fino a 22000 litri/h e sono costituiti da un serbatoio da 5000 litri.
Questi bollitori hanno anche un proprio termometro per rilevare la temperatura dell'acqua nel serbatoio, probabilmente ne servirebbero almeno un paio.
Via via che si riscaldata una quantità d'acqua pari alla capienza, i serbatoi andrebbero scaricati, (per esempio ogni 15 minuti, generando un flusso d'acqua di almeno 6 l/s), in un circuito secondario munito di scambiatore acqua/acqua di adeguata portata per poi sfruttare, per esempio a fini di riscaldamento, questa grande quantità di acqua calda prodotta.
Ciao Franco,
RispondiEliminasinceramente il metodo utilizzato da Rossi è più semplice e permette di procedere a tempo indeterminato senza necessità di intervento. I 2 grossi problemi che rendono il test poco attendibile sono:
1 - non ha montato una valvola deviatrice manuale in uscita per permettere di deviare il vapore in atmosfera tramite un camino, ma ha condensato direttamente il vapore che così nessuno ha visto.
2 - non ha montato uno scaricatore di condensa nel punto più basso della tubazione del vapore.
I due errori portano a poter supporre che in realtà uscisse solo acqua surriscaldata.